I Ratei Passivi

I ratei passivi sono quei costi che, pur di competenza dell’esercizio in corso, verranno concretamente coperti e saldati solamente nell’esercizio successivo.
In altre parole, sono costi che non comportano un esborso immediato, in quanto per l’anno corrente risultano in corso maturazione, cosicché la loro manifestazione finanziaria avverrà successivamente ed il loro pagamento sarà posticipato nel tempo.

I ratei passivi si verificano quando l’azienda deve sostenere costi che maturano a cavallo tra due esercizi e la cui liquidazione avverrà solo al termine del periodo, come ad esempio avviene per le bollette di luce e gas.

La corretta stesura del bilancio d’esercizio impone, infatti, il rispetto del principio di competenza secondo cui, in contabilità, le operazioni non vanno registrate necessariamente secondo i movimenti di cassa e di liquidità, ma vanno inserite nell’esercizio di competenza, cioè quello in cui il costo espleta la propria utilità. In questo modo i costi verranno contabilizzati in base a quando realmente maturano e non in base a quando vengono effettivamente pagati.

I ratei passivi sono assimilabili a debiti il cui ammontare, essendo in corso di maturazione, viene calcolato in relazione al tempo trascorso.
Un classico esempio sono i tassi d’interesse su mutui. I mutui, infatti, sono prestiti che la Banca concede e quindi debiti finanziari a medio o lungo termine, la cui restituzione comporta l’aggiunta di interessi, i quali maturando nel tempo, vanno inclusi tra i costi di competenza di un esercizio, anche qualora il loro versamento avvenga nell’esercizio successivo.
Ad esempio: per un mutuo con rata semestrale a Novembre, gli interessi verranno saldati soltanto alla fine di Aprile dell’anno successivo. Per il periodo da Novembre a Dicembre, però, arriverà a maturazione una quota di interessi non ancora coperti e perciò questa quota andrà inserita tra i ratei passivi.

 I ratei passivi, in quanto conti che sono iscritti in sede di chiusura del bilancio, sono detti anche “operazioni di integrazione”, ovvero sono considerati scritture di assestamento che:

  • aggiungono una quota di un costo di competenza dell’esercizio corrente, ma non ancora liquidata;
  • permettono di registrare tale quota al 31/12, sotto la voce ratei passivi.

Queste operazioni sono importanti perché permettono di individuare variazioni nei costi in Conto Economico e, quindi, di calcolare correttamente il risultato d’esercizio.

Il rateo è un movimento monetario posticipato all’esercizio successivo, in quanto costo o ricavo già maturato, ma che non ha ancora generato effetti nelle casse aziendali.
La differenza tra rateo attivo o passivo sta nel fatto che si manifesti come un movimento in uscita o in entrata: i ratei passivi rappresentano uscite di denaro future, mentre i ratei attivi sono invece entrate future.

Nello Stato Patrimoniale ordinario, i ratei passivi si trovano nella sezione specifica del Passivo aziendale, la sezione E delle passività. Infatti, trattandosi di liquidità non ancora versata, viene equiparata ad una sorta di fonte di finanziamento per l’azienda.

Per le aziende che redigono il bilancio in forma abbreviata, c’è la possibilità di inserire i ratei passivi tra i Debiti, nella sezione D dello Stato Patrimoniale.

Individuare ed imputare correttamente i ratei passivi è molto importante perché sono costi rilevati sì, ma non ancora coperti e che, qualora non considerati, potrebbero mostrare un’immagine falsata della cassa aziendale. Allo stesso modo è estremamente rilevante calcolarli in maniera corretta.

Facendo riferimento al precedente esempio riguardo agli interessi passivi su un mutuo, la formula generale sarà:

RATEO PASSIVO = Ammontare totale degli interessi passivi in tutto il periodo x (giorni di competenza anno corrente/ giorni totali di tutto il periodo di maturazione degli interessi passivi).

Un’azienda che si trovasse a contabilizzare interessi passivi che vanno dal 1 Novembre 2023 al 30 Aprile 2024, per un valore di 1.200 €, per calcolare la corretta quota di competenza, dovrà dapprima contare il numero totale di giorni in cui maturano gli interessi e il numero dei giorni pertinenti all’anno corrente.

In questo esempio, trattandosi di 6 mesi, i giorni complessivi sono 180, di cui 60 di competenza dell’anno corrente. Ottenute queste informazioni necessarie, si potrà, quindi, effettuare questo calcolo:

RATEO PASSIVO= 1.200 x (60/180) = 400€.

 Si registrerà, perciò, un rateo passivo di 400 €, cioè tale sarà il valore degli interessi di competenza per l’anno 2023.

Dal 01/11/23 al 30/04/24, contabilmente la situazione presenterà interessi passivi totali 1.200€, rateo passivo pari ad 400€, manifestazione finanziaria e quindi liquidazione totale degli interessi al 30/04.

Le scritture contabili, come di seguito:
Al 1 Novembre 2023 si fissa l’inizio della maturazione degli interessi passivi, ma questa operazione non comporta la stesura di alcuna scrittura contabile, cioè al 01/10/23 non occorre redigere alcun tipo di scrittura.

In fase di rilevazione del bilancio, al 31/12/2023, occorrerà effettuare l’integrazione del costo.
Infatti, nel pieno rispetto del principio di competenza, gli interessi dovranno essere riportati e, quindi, occorrerà inserire la quota di competenza dell’anno corrente, aprendo il mastrino dei ratei passivi.                                          

Da rilevare:

  • la quota di competenza dell’esercizio corrente nelle Passività “Ratei Passivi” in Stato Patrimoniale;
  • l’integrazione del costo “Interessi Passivi” in Conto Economico.
DataContiDareAvere
31/12/23RATEI PASSIVI400,00€
31/12/23INTERESSI PASSIVI400,00€

In sede di chiusura dell’esercizio, al termine dell’anno 2023, tutti i conti devono essere chiusi. Per effettuare l’operazione di chiusura, si utilizzano i mastrini o di Stato Patrimoniale o di Conto Economico.

Questo passaggio è volto a:

  • chiudere tutti i mastrini (riportando il Saldo Dare ed il Saldo Avere con lo stesso valore);
  • redigere il mastrino dello Stato Patrimoniale in equilibrio (totale dare = totale avere);
  • redigere il mastrino del Conto Economico, da cui calcolare il risultato d’esercizio (eventuale differenza tra il totale dei valori in Dare o in Avere).

Essendo il rateo passivo una Passività, si chiude con il mastrino dello Stato Patrimoniale.

DataContiDareAvere
31/12/23STATO PATRIMONIALE400,00€
31/12/23RATEI PASSIVI400,00€

Dal 1 Gennaio 2024 avviene la riapertura dell’esercizio, che comporta la riapertura del mastrino dello Stato Patrimoniale. Praticamente, dai mastrini confluiti in esso, si iscrivono nuovamente tutti i singoli mastrini che erano stati chiusi al termine dell’anno 2023.

Viene acceso nuovamente il conto Ratei Passivi, riaprendolo dallo Stato Patrimoniale.

DataContiDareAvere
01/01/24STATO PATRIMONIALE400,00€
01/01/24RATEI PASSIVI400,00€

In data 30/04/2024, i ratei passivi esauriscono la loro utilità ed avviene la contestuale rilevazione finanziaria del costo. Ipotizzando in questa data un pagamento degli stessi, avverrà il saldo totale, sia per la parte di competenza dell’anno già trascorso che di quello nuovo. Nei mastrini verrà registrato:

  • la chiusura dei “Risconti Attivi” in Stato Patrimoniale;
  • il costo “Interessi Passivi” in Conto Economico (dove era transitato in sede di chiusura);
  • l’uscita e contestuale diminuzione di “Banca C/C” in Stato Patrimoniale.
DataContiDareAvere
30/04/24BANCA C/C1.200,00€
30/04/24RATEI PASSIVI400,00€
30/04/24INTERESSI PASSIVI800,00€ 

I Ratei Passivi Pluriennali

Si può verificare anche il caso in cui i ratei passivi siano pluriennali, cioè la loro liquidazione avvenga tra almeno due esercizi. Si tratta di quote di costi già maturati nell’esercizio corrente, ma la cui manifestazione finanziaria avverrà tra 2 o più esercizi.
Si rilevano, dunque, costi che maturano su più annualità, ma i versamenti seguiranno in un futuro prossimo.

Non sono casistiche molto frequenti, ma possono verificarsi qualora un contratto preveda una prestazione di servizi per un lungo periodo, il cui pagamento sia previsto solo alla scadenza dell’accordo.

Nonostante la spesa venga sostenuta solo alla fine del contratto, la sua competenza economica va imputata per tutta la sua durata.

I ratei passivi pluriennali sono caratterizzati da:

  • essere calcolati ragionando in anni;
  • essere calcolati in base sia al numero di anni che sono già stati integrati, sia a quelli che ancora mancano;
  • dover essere sempre calcolati alla chiusura di ogni esercizio.

Le scritture contabili sono le stesse viste in precedenza, ad eccezione dell’integrazione del costo che, invece, andrà calcolata di anno in anno, per la quantità di costo di competenza annuale.

Ad esempio: un contratto con validità 4 anni, la cui prestazione complessiva sia di 40.000 €.

Alla chiusura del primo anno, in data 31/12 dell’anno X, si avrà l’integrazione del costo, in cui la quota del costo del contratto di competenza dell’anno porterà all’accensione del conto “Ratei Passivi”.
Per cui si avrà integrazione del costo “Servizi” in Conto Economico e rilevazione del conto “Ratei Passivi” come Passività in Stato Patrimoniale.

DataContiDareAvere
31/12/XSERVIZI10.000,00€
31/12/XRATEI PASSIVI10.000,00€

Il valore residuo del contratto non verrà chiuso l’anno successivo, ma a differenza dei precedenti esempi, le sue quote dovranno essere integrate ogni anno.
Pe cui per gli anni successivi andrà seguita la stessa logica dell’anno X.

DataContiDareAvere
31/12/X+1SERVIZI10.000,00€
31/12/X+1RATEI PASSIVI10.000,00€
DataContiDareAvere
31/12/X+2SERVIZI10.000,00€
31/12/X+2RATEI PASSIVI10.000,00€

Nell’anno X+3 si concluderà il contratto, perciò non sarà più necessario integrare alcun valore.

La quota del contratto che ogni anno era stata riportata, andrà sommata e rilevata in fase di liquidazione del contratto.

Per cui in data 31/12/X+3, alla scadenza del contratto, andrà rilevato interamente il costo del contratto.

I ratei passivi esauriscono la loro utilità al momento della rilevazione finanziaria del costo. Perciò quando verrà pagato il servizio, esso sarà comprensivo sia della parte di competenza degli anni trascorsi che di quella dell’ultimo anno. Nei mastrini verrà registrato:

  • chiusura del conto “Ratei Passivi” dallo Stato Patrimoniale di ogni anno considerato;
  • costo “Interessi Passivi” in Conto Economico per l’anno in corso;
  • uscita dal conto “Banca C/C” in Stato Patrimoniale per l’intero importo dovuto.

Il mastrino del conto “Ratei Passivi”, sarà così composto:

RATEIPASSIVI
DareAvere
10.000,00€ 
10.000,00€ 
10.000,00€ 

Per cui la scrittura contabile alla chiusura del contratto, sarà:

DataContiDareAvere
31/12/X+3BANCA C/C40.000,00€
31/12/X+3RATEI PASSIVI30.000,00€
31/12/X+3INTERESSI PASSIVI10.000,00€ 

F.R.

Posted on 11 Gennaio 2024 in Contabilità

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